Laguna di Caorle - Foce del Tagliamento

Localizzazione

Comuni di San Michele al Tagliamento, Caorle, Concordia Saggitaria

Superficie

4,385.000

Descrizione

Il sito è localizzato all’estremità orientale della regione Veneto, al confine con il Friuli Venezia-Giulia, nel territorio compreso tra il Fiume Tagliamento, a nord-est, ed il Canale Nicesolo, a sud-ovest. Il sito rappresenta una delle realtà ambientali più interessanti del sistema litoraneo del Veneto, con elevata articolazione ecologica che comprende un ricco mosaico di ambienti. La notevole originalità dell’area si esprime principalmente nel sistema delle dune stabilizzate.

Importanza dell'area per la biodiversità e conservazione

Il sito presenta una elevatissima articolazione ecologica che si traduce in una eterogeneità paesaggistica e diversità specifica, tra le più elevate lungo l’arco litoraneo nord-adriatico. Per questa caratteristica, è stato individuato come “Important Plant Area” (IPA) denominata “Laguna di Caorle e Foce del Tagliamento” (cod. VEN5). Nel sito è ospitato circa il 60% della superficie regionale dell’habitat 2130*, e circa il 20% dell’intera superficie nazionale, fattore che rende il sito l’area di maggior rilevanza per la conservazione dell’habitat e delle specie che lo compongono. Il sito inoltre, ospita nella sua porzione di dune fossili una popolazione di Stipa veneta*. Nel sito, inoltre, è presente circa il 75% dell’intera superficie regionale attualmente cartografata dell’habitat 2250*, e il 3% della superficie espressa lungo l’arco nord-adriatico.

Azioni previste dal progetto

  • Riqualificazione e ampliamento del sistema delle dune mobili concentrate nelle sub aree di Vallevecchia e Punta Tagliamento-Capalonga
  • La riqualificazione ed ampliamento degli habitat della serie edafoxerofila nelle sub aree di Punta Tagliamento (2270*), Punta Tagliamento-Capalonga (2250*) e Vallevecchia, dove gli interventi interesseranno tutti e tre gli habitat
  • Il potenziamento della popolazione di Stipa veneta*
  • Eradicazione manuale di Oenothera stucchii
  • Installazione di 1800 m di staccionate e 750 m di passerelle
  • Il posizionamento di pannelli descrittivi dell’ambiente
  • Organizzazione di visite guidate ed eventi di educazione e formazione
  • Realizzazione di un protocollo d’intesa con i gli stakeholder locali, per la gestione a lungo termine dei siti

Bosco Nordio

Localizzazione

Comune di Chioggia

Superficie

157.000

Descrizione

Il sito comprende una serie di dune consolidate che rappresentano il più antico apparato dunale del litorale tra Chioggia ed il Po e, come tale presenta interessanti peculiarità naturalistiche e una eccezionale importanza testimoniale. Rappresenta infatti uno degli esempi residui di bosco litoraneo climatico, insieme al Bosco di Valgrande di Bibione, ai relitti boschivi della Stazione Biofenologica del Cavallino, e, fuori regione, al Boscone della Mesola.

Importanza dell'area per la biodiversità e conservazione

La scelta di questo sito che, per alcuni caratteri specifici si discosta dagli altri siti di progetto, è legata

alla presenza dell’habitat 2250*, che in Regione Veneto evidenzia superfici apprezzabili cartograficamente solo in questo sito (circa il 23% della superficie regionale) e nei siti del settore litoraneo nord-orientale, inclusi nel presente progetto (Penisola del Cavallino e Laguna di Caorle – Foce del Tagliamento). L’inclusione del sito Bosco Nordio consente quindi azioni di recupero e miglioramento sulla totalità delle aree a 2250* attualmente rilevate in Regione che coprono complessivamente poco più di 1 ha. Analogamente, nonostante le superfici espresse in questo sito dall’habitat 2130* non siano molto elevate, la loro riqualificazione consentirebbe di rendere Bosco Nordio un sito source per altri siti

Natura 2000 localizzati nelle vicinanze e fortemente isolati dal settore litoraneo da un contesto paesaggistico prevalentemente rurale.

Azioni previste dal progetto

  • Riqualificazione e ampliamento di due habitat prioritari della serie edafoxerofila (2130* e 2250*) per una superficie complessiva di circa 24,000 mq
  • Installazione di staccionate (circa 150 ml) per limitare il disturbo antropico nelle aree riqualificate
  • Posizionamento di pannelli descrittivi dell’ambiente

Laguna del Mort e pinete di Eraclea

Localizzazione

Comuni di Caorle, Eraclea e Jesolo

Superficie

214.070

Descrizione

Sistema litoraneo costituito da una laguna di ridotta estensione delimitata da un cordone sabbioso, consolidato da “pennelli” perpendicolari alla linea di costa, ed è affiancata, per tutta la lunghezza della linea di costa, da un’ampia pineta. Il collegamento al mare è garantito da un’apertura artificializzata per cui le dinamiche naturali risultano in parte alterate. L’area lagunare, ancora relativamente incontaminata, è caratterizzata da acque basse, calde e tranquille con fondali sabbiosi parzialmente coperti da cenosi di fanerogame marine (Zosteretea marinae) e ricchi di fitoplancton e di una fauna ricca di specie.

Importanza dell'area per la biodiversità e conservazione

Il sito è connesso alla presenza di habitat dunali prioritari di particolare valore ecologico-naturalistico. È uno dei 31 siti italiani in cui è presente l’habitat 2130* che raggiunge in questo sito una superficie pari al 10% della superficie totale occupata dall’habitat su scala regionale e al 3% della superficie relativa all’arco litoraneo nord-adriatico. Il sito, inoltre, rappresenta uno degli 8 siti dell’arco alto-adriatico in cui è presente, con ottime potenzialità di sviluppo, l’habitat 2250*. Nel sito sono ben rappresentati i tre sistemi di cui si compone il paesaggio vegetale delle dune venete: le dune mobili, le dune stabilizzate (serie edafo-xerofila) e le bassure umide interdunali, con aspetti sia alofili (mosaico morfologico delle comunità alofile) che dulciacquicoli (serie edafo-igrofila). Il sito ospita inoltre specie di rilevante interesse conservazionistico quali Stipa veneta*, specie prioritaria di All. II, presente nella European Red List of Vascular Plants (EN) e nella IUCN Red List of Threatened Species (EN). L’inclusione di questo sito consente azioni di conservazione su gran parte dell‘areale conosciuto della specie in Veneto e su vasta parte dell’areale complessivo della specie.

Azioni previste dal progetto

  • Riqualificazione e ampliamento (circa 3.000 mq) del sistema delle dune mobili
  • Riqualificazione e ampliamento degli habitat della serie edafoxerofila (azione c4), per una superficie complessiva di circa 220.000 mq
  • Potenziamento della popolazione di Stipa veneta*
  • Eradicazione manuale di Oenothera stucchii, su una superficie di circa 67.000 mq
  • Installazione di circa 6.000 ml di staccionate e 150 ml di passerelle per indirizzare i flussi turistici e proteggere le aree di intervento.
  • Posizionamento di pannelli descrittivi dell’ambiente
  • Organizzazione di visite guidate ed eventi di educazione e formazione
  • Realizzazione di un protocollo d’intesa con i gli stakeholder locali, per la gestione a lungo termine dei siti

Penisola del Cavallino - Biotopi litoranei

Localizzazione

Cavallino Treporti

Superficie

315.000

Descrizione

Il sito, localizzato nella Regione biogeografica Continentale, occupa una porzione del litorale veneto denominata “Litorale del Cavallino”, ed ospita complessi dunosi di formazione antica e recente che si estendono dall’attuale foce del fiume Sile fino a Punta Sabbioni. Il sito risulta frazionato in tre aree dislocate lungo il litorale (Ca’ Ballarin, Ca’ Savio e Punta Sabbioni) ed una quarta area posta verso l’entroterra, corrispondente ad un frammento di duna fossile nota come “Stazione biofenologica” del Cavallino (località Vallesina).

Importanza dell'area per la biodiversità e conservazione

L’importanza del sito all’interno del progetto è legata prevalentemente alla presenza di una serie edafo-xerofila ben rappresentata in termini quantitativi. L’habitat 2130* presenta una superficie che ammonta a circa il 12% della superficie regionale. Il sito rappresenta uno dei 3 siti regionali in cui è presente l’habitat 2250*, con una superficie pari al 4% della superficie totale. La sua importanza va oltre il livello locale rappresentando 1 degli 8 siti di 2250* nell’ambito del litorale nord-adriatico e uno dei 25 siti di 2130* a livello nazionale.

Per le sue particolarità climatiche, la Penisola del Cavallino è stata individuata come “Important Plant Area” (IPA) denominata “Laguna di Venezia e Penisola di Cavallino” (cod. VEN4).

Azioni previste dal progetto

  • Interventi di riqualificazione e/o ampliamento di 3 habitat prioritari: 2130*, 2250* e 2270* per una superficie complessiva di circa 215,000 mq
  • Eradicazione manuale di Oenothera stucchii su circa 12,000 mq
  • Installazione di 900 ml di staccionate e 70 ml di passerelle per indirizzare i flussi turistici e proteggere le aree di intervento
  • Posizionamento di 8 pannelli esplicativi da esterno
  • Posizionamento di 3 pannelli informativi da interno
  • Organizzazione di visite guidate ed eventi di educazione e formazione
  • Realizzazione di un protocollo d’intesa con i gli stakeholder locali, per la gestione a lungo termine dei siti