DUNE E TURISMO: LINEE GUIDA PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE
Le dune hanno l’importante funzione di difendere naturalmente l’entroterra dalle mareggiate. Ma come conservare integri i sistemi dunali nelle spiagge invase da turisti? Esperti e studiosi che hanno lavorato sul campo lungo il litorale veneto negli ultimi quattro anni hanno elaborato delle linee guida per una fruizione turistica sostenibile e la corretta gestione e conservazione a lungo termine degli ecosistemi dunali.
Saranno presentate nel corso dell’evento finale del progetto LIFE REDUNE, in programma venerdì 25 marzo dalle 9.30 nell’Auditorium Mainardi del Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari Venezia (via Torino, 155). L’evento è aperto al pubblico e sarà occasione per conoscere e approfondire il valore ecologico, in termini di biodiversità e servizi ecosistemici, dei sistemi costieri mediterranei. Il Convegno si terrà simultaneamente in presenza e on-line.
Il progetto LIFE REDUNE “Restoration of dune habitats in Natura 2000 sites of the Veneto coast”, co-finanziato dall’Unione Europea e guidato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con il partenariato di Regione Veneto, Veneto Agricoltura, EPC srl e SELC soc. coop., è stato attivo per il ripristino e la conservazione degli habitat tipici dei sistemi costieri nelle aree di Bosco Nordio, Penisola del Cavallino, Laguna del Mort e Pinete di Eraclea e Laguna di Caorle e Foce del Tagliamento.
Il convegno vuole promuovere lo scambio di conoscenze e buone pratiche per la conservazione e la gestione sostenibile dei sistemi costieri sabbiosi. Classificati come habitat minacciati a livello globale, questi ecosistemi sono un importante serbatoio di biodiversità e cruciali elementi di resilienza dei territori costieri, contribuendo al controllo dell’erosione costiera e alla mitigazione degli eventi climatici estremi.
Interverranno:
Gabriella Buffa, Università Ca’ Foscari Venezia - Coordinatrice scientifica di LIFE REDUNE
Salvatore Orlando, Direttore del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia
Cristiano Corazzari, Assessore a Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e pesca, Regione Veneto
Federico Vianello, Direttore Unità Operativa Sistemazioni Idraulico Forestali e Aree Naturalistiche, Veneto Agricoltura
Relatori:
Annelore Bezzi e Giorgio Fontolan, Università di Trieste, Il sistema spiaggia e duna: processi e funzioni
Alberto Barausse, Università di Padova, La conservazione della biodiversità costiera in un contesto di cambiamenti climatici: costo o opportunità di sviluppo sostenibile? L'esperienza del progetto Interreg Italia-Slovenia "ECO SMART"
Alessandro Berton, Presidente Unionmare Confturismo Veneto, Sostenibilità ambientale come volano economico per il turismo balneare
Giovanni Mattias, Assessore all’Ambiente Comune di Pomezia, Gestire una duna antropizzata: l’esempio del comune di Pomezia
Marco Abordi, Coordinatore tecnico scientifico del processo “Contratto di Area Umida del Sistema della Laguna di Caorle e Bibione”, L’esperienza del “Contratto di Area Umida del Sistema della Laguna di Caorle e Bibione” nel coinvolgimento di tutti gli attori locali finalizzato ad azioni condivise di tutela e valorizzazione dei valori ecosistemici costieri e lagunari.
Corrado Battisti, Città Metropolitana di Roma, Citizen Management finalizzato alla tutela di ecosistemi dunali disturbati: caso studio presso ZPS 'Torre Flavia'
Giosuè Cuccurullo, Consigliere del Comune di San Michele al Tagliamento - Presidente del Comitato Riserva Naturale Foce del Tagliamento, Qui tutto è duna
Francesco Cancellieri, Vincenzo Piccione, Assocea Messina APS; Presidente del Comitato dei Promotori della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, Il percorso della Carta dei Comuni custodi della Macchia Mediterranea e prospettive future
Federica Piccolo, EPC srl – Communication e Project Manager di LIFE REDUNE, Informare e ascoltare i portatori di interesse
Edy Fantinato, Università Ca’ Foscari Venezia, Il contenimento dei flussi turistici e della pressione antropica
Jacopo Richard, Veneto Agricoltura, Modalità di pulizia della spiaggia e gestione del materiale spiaggiato
Francesco Scarton e Marco Baldin, SELC coop. L’ingegneria naturalistica a basso impatto
Roberto Fiorentin, Veneto Agricoltura, Ripristinare gli habitat dunali
Mauro Giovanni Viti, Regione Veneto, Adozione regionale delle Linee Guida per la Gestione sostenibile delle spiagge
Metodo artigianale, strumenti adeguati
La giallo-fiorita Oenothera stucchii Soldano è una specie aliena che ha colonizzato i sistemi dunali a danno delle specie autoctone. La particolare nicchia di germinazione con elevata affinità per la luce, l’elevata produzione di semi e la crescita rapida garantiscono una maggiore competitività in contesti disturbati e una forte tendenza all’invasività. Nelle aree di intervento di Life Redune, l’habitat di elezione di O. stucchii è rappresentato dal 2130*.
Il progetto Life Redune prevedeva interventi di eradicazione annuale di O. stucchii per tre anni e il monitoraggio delle popolazioni di O. stucchii per valutare l’efficacia dell’azione di contenimento nel ridurne la densità nelle aree di intervento.
L’attività di monitoraggio ha previsto la delimitazione di quattro aree di saggio - due presso il sito Cavallino Treporti Punta Sabbioni e due presso la Punta Capalonga - sottoposte a pratiche di contenimento differenti: eradicazione manuale o tramite decespugliatore. Entro ciascuna area di saggio sono stati georeferenziati 3 plot permanenti di 1m × 1m, in ciascuno dei quali è stato registrato il numero di individui di O. stucchii a luglio 2019 (prima dell’implementazione degli interventi), a luglio 2020 (ad un anno dal primo ciclo di interventi) e a luglio 2021 (ad un anno dal secondo ciclo di interventi).
Dai monitoraggi è emerso come il numero di individui di O. stucchii sia generalmente diminuito, indipendentemente dal sito preso in esame e dal tipo di azione di contenimento implementata. In particolare, rispetto alle condizioni antecedenti all’avvio degli interventi, nel 2021 si è registrata una riduzione media del numero di individui pari al 28.6% nelle aree sottoposte ad eradicazione manuale e al 58.5% nelle aree sottoposte a intervento tramite decespugliatore.
La maggiore riduzione nel numero di individui di O. stucchii a seguito dell’intervento tramite decespugliatore può essere ricondotta al minor disturbo arrecato all’habitat da questo tipo di azione rispetto all’eradicazione manuale, che anche se effettuata correttamente, comporta comunque movimento della sabbia, dovuto sia all’estrazione dell’apparato radicale sia al calpestio da parte dell’operatore.
O. stucchii tende a formare popolazioni particolarmente abbondanti proprio in condizioni di elevato disturbo antropico, soprattutto sottoforma di calpestio. Il calpestio, infatti, determina una minor resistenza delle comunità autoctone all’invasione, e concorre alla risospensione dei semi di O. stucchii sulla superficie della sabbia, favorendone la germinazione.