I monitoraggi del litorale con il drone, pro e contro

L’esperienza di LIFE REDUNE, che ha permesso non solo di eseguire la fotogrammetria aerea a diverse aree del litorale veneto, ma anche di confrontarsi nell’ambito delle azioni di networking e replicazione, con altri progetti che operano su litorali diversi (es. Life Primed, Life Calliope, Interreg CASCADE) ha portato ad alcune conclusioni sui vantaggi e limiti all’utilizzo del drone per i monitoraggi delle spiagge, che riassumiamo di seguito.

 

Vantaggi nell’impiego di droni in ambito costiero

  • Costi contenuti à l’impiego di personale è ridotto e nel tempo massimo di volo (45 minuti) è possibile rilevare fino a 8 km2 di superficie. Il costo principale è dovuto all’attrezzatura ma è giustificato dalla facilità di rilievo.
  • Ripetibilità dei rilievi à anche in differenti situazioni, il metodo descritto può essere applicato con successo ed affidabilità. Questo perché il fondamento del metodo è l’acquisizione di immagini aeree, che viene fatto in maniera replicabile, le differenze possono stare nell’uso di diversi sensori e nella successiva elaborazione dei dati.
  • Monitoraggio di aree inaccessibili o fragili à le zone costiere possono essere occupate da aree umide, zone di fitta vegetazione, dove il rilievo da terra è estremamente oneroso, e habitat fragili o con specie protette, dove il rilievo da terra, comporta pur sempre un disturbo. Una volta ottenuta la mappatura di dettaglio tramite integrazione di ortofoto e rilievo a terra, col drone è possibile monitorare i cambiamenti di forma o superficie del poligono occupato da un determinato habitat; in alcuni casi specifici è possibile monitorare cambiamenti strutturali dell’habitat, ad es. in una prateria è possibile monitorare l’entrata di specie legnose, indice di dinamiche in atto nell’habitat. In alcuni casi, quindi, il monitoraggio con drone può quindi essere utilizzato alternandolo al rilievo a terra, diminuendo la frequenza di quest’ultimo.
  • L’utilizzo del drone consente di accedere prontamente ai siti anche in seguito ad eventi catastrofici (es. mareggiate, maree eccezionali) che possono modificare notevolmente l’accessibilità al sito, riuscendo ad acquisire dati anche immediatamente dopo l’evento.
  • Vasta gamma di applicazioni à sostituendo la fotocamera o applicando specifici sensori di varia natura è possibile acquisire differenti dati in base all’obiettivo del progetto, ampliando lo spettro dell’obbiettivo delle ricognizioni.

 

Limiti all’impiego di droni in ambito costiero

Il metodo SAPR presenta delle limitazioni, legate soprattutto ai vincoli dettati dalle caratteristiche delle aree di intervento.

  • Ricostruzione delle morfologie à le ortofoto a 5cm di pixel permettono di riconoscere oggetti di dimensioni dell’ordine dei 10cm ma a livello di forma non è possibile riconoscere oggetti che si stacchino dal terreno se questi hanno dimensioni inferiori ai 50-100cm, al di sotto di queste dimensioni verranno sempre ricostruiti a livello del terreno.
  • Acquisizione dei dati in presenza di fitta vegetazione à al di sotto della fitta vegetazione non è possibile acquisire le quote del terreno.
  • Limitazioni autorizzative à per volare in prossimità di persone (massimo a 50m) sono necessarie autorizzazioni come il possesso del patentino A2, rimane comunque vietato volare su assembramenti. Altre limitazioni possono esserci nelle vicinanze di aeroporti o eliporti.
  • Condizioni meteo à a differenza di un rilievo tradizionale non è possibile effettuare un rilievo aerofotogrammetrico con qualsiasi condizione meteo, in particolare con vento forte.

 

Tratto da:

F. Carollo, A. Zarantonello, F. Piccolo (2022). Linee guida per l’uso dei droni nel monitoraggio delle spiagge. LIFE REDUNE

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