I sistemi dunali tra “Jinen” e “Tokowaka”

Life Redune è ospite dell’opera “Foresta Rigenerativa – JINEN” dell’architetto giapponese Tono Mirai, esposta all’interno della mostra “Time Space Existence” (21 maggio-21 novembre 2021) nella sede italiana dell’European Cultural Centre, in occasione della Biennale di Venezia.

Per capire il nesso tra il progetto Life Redune e l’arte, è necessario addentrarsi tra la filosofia giapponese e le correnti d’arte contemporanea.

Jinen è un concetto orientale che significa “ciò che si fa da sé” e, in Giappone, esprime il rapporto sensibile tra gli esseri umani e la natura. In altri termini, la natura si produce da sola senza che alcuna forza esterna possa crearla e svilupparla e l’uomo non deve né trascurare, né forzare la natura. Tokowaka, letteralmente “eternamente giovane”, si associa al concetto di rigenerazione, nel senso di circolarità della vita.

L’architetto giapponese Tono Mirai mette in discussione lo stato dell’architettura attuale e delle città pensate principalmente in termini di razionalità umana. Il suo obiettivo è creare spazi urbani imparando a conoscere la terra e il clima, utilizzando materiali locali, tecniche e artigiani tradizionali, così contribuendo e preservando l’equilibrio della natura.

La installazione di Tono Mirai attualmente esposta a Venezia ed intitolata “Foresta Rigenerativa – JINEN” è l’espressione di un processo circolare che nasce dalla conoscenza di Venezia e della sua laguna e attraverso una creazione condivisa, sperimenta i cambiamenti della natura per poi degradarsi ed essere restituita alla terra come materiale per nuove creazioni.

Le piante utilizzate nel giardino dell’opera Jinen sono specie native tipiche delle dune venete. Sono piante prodotte per il progetto REDUNE e che trascorreranno l’estate a fianco all’opera e che, nell’ottica di riutilizzo di tutti i materiali dell’opera, verranno successivamente trapiantate in uno dei siti del progetto REDUNE al termine dell’esposizione.

 

Crediti: foto di Silvia Felli